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MALTEMPO: OLTRE i 10 MLN DI EURO DANNI NEI CAMPI.

 

MALTEMPO: OLTRE i 10 MLN DI EURO DANNI NEI CAMPI.

la mappa regione per regione

 

L’ondata di maltempo fuori stagione che, da circa due settimane, sta devastando l’attività di tutte le aziende agricole, ha generato danni alle produzioni stimabili in oltre dieci milioni di euro, tanto che in molte regioni sono state avviate le procedure per la dichiarazione dello stato di calamità, anche se altrettanto importante è la sospensione del pagamento delle imposte e dei contributi per assicurare la ripresa delle attività nelle imprese e il potenziale ripristino delle strutture danneggiate.

Lo sottolinea, attraverso un primo sommario bilancio dei danni, la Coldiretti in occasione della premiazione del Concorso Fotografico “Obiettivo Acqua”, promosso da Coldiretti, Anbi (Associazione Nazionale Consorzi Gestione Tutela Territorio ed Acque Irrigue) e Fondazione Univerde, presenti il  ministro dell’Ambiente, Sergio Costa, e il presidente Coldiretti, Ettore Prandin..

Il conto potrebbe essere più pesante se la nuova ondata di continuera, nonostante chew, in molte zone, si sia provveduto a stendere le reti antigrandine, a protezione di alcune importanti colture, e si stia anticipando, dove possibile, la raccolta di frutta e verdura per metterle al sicuro dalle intemperie.

Tra le situazioni più gravi c’è I’Emilia Romagna a causa dell’esondazione dei fiumi. Nel Bolognese sono a serio rischio pescheti e vigneti, mentre nel Cesenate sono ingentissimi i danni conseguenti all’esondazione del Savio. Fragole, ciliegi e albicocchi precoci sono sotto un metro d’acqua.

A questo si aggiunge la proliferazione incontrollata, a causa dell’acqua stagnante, della drosofila, o moscerino della frutta, dannosissimo per quella rossa. Si temono, inoltre, frane. In provincia di Modena, infine, la grandine ha colpito vigneti e pere.

Grandine con chicchi grandi come pietre poi in Puglia, soprattutto nelle province di Taranto, Bari e Lecce dove sono stati colpiti vigneti, frutteti e campi di grano, compromettendo la raccolta delle ciliegie, con perdite fino al 60% della varietà Bigarreau e Giorgia. Danni pesanti anche ad albicocche, uva e agrumi in fiore.

Soffre anche la Lombardia, dove sale la conta dei danni a partire dalle campagne bresciane dove – prosegue la nota Coldiretti - si sono registrati, campi allagati, alberi sradicati da terra, terreni per l’alimentazione degli animali compromessi, stalle scoperchiate e vigneti ricoperti da una coltre bianca con i filari di vigna colpiti dai chicchi di ghiaccio.

Il maltempo si è abbattuto anche sugli ortaggi, con la distruzione di cinquanta ettari di insalate e radicchio, e sulle serre, danneggiate con teli strappati e strutture compromesse, mentre in alcune aziende si è perduto ben il 100% del raccolto di foraggi per animali.

Nel Milanese, la grandine ha tritato campi di orzo, frumento, mais e ortaggi in pieno campo, mentre il vento ha abbattuto numerosi alberi: la zona più colpita è quella a ovest del capoluogo. Guai anche nel Bergamasco e in provincia di Cremona, aree in cui la grandine e il forte vento hanno colpito mais, frumento, orzo e piante da vivaio, oltre a scoperchiare tetti delle stalle. Nel Mantovano, infine, la grandine ha distrutto pere e meloni, oltre a zucche e fragole. Problemi e danni ingenti si segnalano anche nelle altre province.

In Piemonte i chicchi di ghiaccio, del diametro di tre centimetri, hanno colpito il Torinese e l’Astigiano distruggendo le coltivazioni di orzo e grano e danneggiando i vigneti. Nel Monferrato, in particolare, si arriva fino al 70% dei raccolti persi. Danni anche tra Novara e Vercelli dove sono stati colpiti mais e ortaggi.

La semina di mais è in forte in ritardo o comunque sospesa causa campi allagati in Veneto, chi ha già provveduto dovrà ripetere l’operazione a causa dell’asfissia radicale delle pianti. Le api sono in ritiro forzato, a causa della basse temperature, nonostante la piena fioritura di acacie, tiglio e castagno. Nel Bellunese, ci sono malghe non raggiungibili causa frane. I terreni sono inzuppati d’acqua e quindi nessuna lavorazione è praticabile. In provincia di Padova, gli ortaggi in serra, dove hanno tenuto le strutture, sono salvi ma in pieno campo i danni sono considerevoli. L’ondata di maltempo ha provocato un certo ritardo nella maturazione di alcuni prodotti, ad esempio le ciliegie sui Colli Euganei. Idem per le varietà di Vicenza dove il raccolto delle primizie è andato perduto a causa delle forti grandinate.

Nelle Marche, in provincia di Ancona, gli agricoltori lamentano fino al 90% di perdite del grano e la pressoché totalità di danni su girasole, vigne, olivi, ortaggi come carciofi, piselli, fava e frutta oltre a qualche struttura.

Gravi i danni nel Lazio dove la grandine ha colpito soprattutto nella zona di Latina devastando coltivazioni, piante e strutture. Nell`agro pontino la grandine è caduta abbondante soprattutto nelle campagne tra Aprilia, Cisterna e zone limitrofe, distruggendo vigneti, coltivazioni e piantagioni, in particolare di kiwi e cocomeri. Danni anche alle strutture come serre e tunnel.

In Abruzzo si segnalano allagamenti di campi di ortaggi a causa dell’esondazione del fiume Nora nel Pescarese.

In Basilicata, poi, una violenta grandinata si è abbattuta sul Metapontino interessando una fascia che attraversa l'intera piana e le aree più interne, dove risulta compromessa la produzione di ciliegie.

In alcune zone, infine, sono stati registrati danni gravi anche agli agrumi in fase di fioritura. Serre danneggiate e coltivazioni distrutte anche in Sardegna nel Nuorese.

 

 

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