Guida Al consumo

 

Ci sono, invece, molti motivi che consiglierebbero di privilegiare acquisti apparentemente “onerosi”.

Di seguito se ne evidenziano dodici che dovrebbero indurre a indirizzarsi verso utilizzo verso oli extra vergine di oliva di certificata qualità. In sostanza “sfatare” il principio che i consumatori spendono di più per fornire olio alla propria autovettura che a quello necessario al benessere del proprio organismo.

1.AZIONI BENEFICHE

L’olio extra vergine di oliva esercita, infatti, numerose azioni benefiche sul nostro organismo. Protegge, disinfiamma, stimola le mucose di stomaco e intestino, fegato, cistifellea e pancreas. Svolge un’azione positiva contro diabete, arteriosclerosi, malattie cardiovascolari e delle vie biliari. Riduce l’eccesso di colesterolo; favorisce l’assorbimento di vitamina E; regola i movimenti dell’intestino durante la digestione (peristalsi), favorendo il percorso del cibo.

2.AZIONE ANTIOSSIDANTE

L’olio extra vergine di oliva, unico grasso ricavato dalla semplice spremitura di un frutto, è uno dei prodotti più ricchi di antiossidanti naturali. A cosa servono? Vediamo. Tra le innumerevoli reazioni chimiche che si svolgono all’interno del nostro organismo, quelle di ossidazione danno come risultato i cosiddetti “radicali liberi”. Si tratta di sostanze che possono rivelarsi dannose e causare malattie come quelle cardiovascolari o tumorali.

E’ per difendersi dai radicali liberi che servono gli agenti antiossidanti. La dieta mediterranea ne offre in gran quantità, poiché prevede un largo uso di olio extravergine di oliva, ricco di vitamine A, D ed E, flavonoidi, fenoli e pigmenti pirrolici.

Tutte sostanze, dunque, che neutralizzano l’azione nociva dei radicali liberi e rallentano i processi di invecchiamento delle nostre cellule.

3.COLESTEROLO

L’olio extra vergine di oliva contribuisce a ridurre l’eccesso di colesterolo. Per la precisione, non genera affatto colesterolo “cattivo” (LDL) favorendo, al contrario, la formazione di colesterolo “buono” (HDL). Quest’ultimo garantisce l’integrità delle nostre arterie: le ripulisce da eventuali placche arteriosclerotiche e dallo stesso LDL, impedendo che queste sostanze aderiscano alle pareti delle arterie, occludendole. Numerosi studi hanno attestato che i popoli del Mediterraneo, da sempre grandi consumatori d’olio di oliva, sono meno soggetti di altri a malattie cardiovascolari, a patologie tumorali e a calcolosi delle vie biliari.

4.CONTENUTO CALORICO DELL’OLIO

L’olio extra vergine di oliva è un grasso altamente digeribile. Il vantaggio sta nel fatto che, essendo più gustoso e saporito degli altri, se ne può utilizzare una quantità inferiore, riducendo il contenuto calorico complessivo della pietanza, a vantaggio della nostra linea… e del palato.

5.ALIMENTO PREZIOSO

L’olio extra vergine di oliva non è meno digeribile degli altri oli. Al contrario, è stato dimostrato scientificamente che è l’unico prodotto alimentare digeribile al 100%, contro l’85% dell’olio di semi girasole, l’81% di quello di arachidi e il 36% dell’olio di semi di mais.

Rispetto ad altri grassi, in particolare a quelli di origine animale, l’olio extra vergine di oliva si digerisce più velocemente.

6.FABBISOGNO GIORNALIERO

L’olio di oliva, data la sua origine vegetale, è ricco di grassi detti “insaturi” indispensabili per il nostro organismo, poiché rappresentano un fattore di crescita e consentono ai tessuti cellulari l’assimilazione di altre sostanze utili.

La quantità ottimale di grassi “insaturi” di cui il nostro organismo necessita corrisponde a 2 cucchiai al giorno.

Non esistono controindicazioni, anzi gli effetti benefici sono molteplici e ampiamente differenziati.

7.OLIO E SPORT

L’olio extra vergine di oliva fa bene a chi pratica sport. Infatti, garantisce l’apporto di sostanze nutritive tipiche di un prodotto naturale e, allo stesso tempo, ha effetti positivi sulla digestione: contribuisce a un rapido svuotamento dello stomaco, riducendo i tempi del processo digestivo; stimola la secrezione di sostanze che riducono l’acidità gastrica; favorisce l’attività della cistifellea e la digestione dei grassi a livello intestinale.

8.OLIO E GRAVIDANZA

Durante la gravidanza, è bene aggiungere alla propria dieta, come la moderna medicina consiglia, due cucchiai di olio extra vergine di oliva.

Si tratta di un aumento “controllato”. Gli acidi grassi che l’olio contiene contribuiscono alla formazione delle cellule e del sistema nervoso.

Consumato crudo, inoltre, l’olio riduce eventuali problemi di stipsi fastidiosi per la gestante.

9.OLIO E INFANZIA

L’olio extra vergine di oliva è ideale per l’alimentazione anche dei più piccoli.

Il suo contenuto di acidi, in rapporto perfettamente bilanciato, ne fa un alimento altamente digeribile e importantissimo nei processi di formazione delle ossa e di sviluppo del cervello.

Per questo, si possono condire con olio extra vergine di oliva le pappe di svezzamento fin dal 4°-5° mese di vita.

10.OLIO E COTTURA

L’olio extra vergine di oliva è uno dei grassi più indicati per friggere.

Sopporta temperature elevate raggiungendo il “punto di fumo” ad una temperatura più alta rispetto agli altri grassi.

Il punto di fumo è quello in cui un grasso brucia creando composti di sapore sgradevole, dannosi per il fegato, talvolta fin quasi alla tossicità.

L’olio extra vergine di oliva raggiunge il punto di fumo sopra ai 250°.

Nella frittura si superano sovente solo i 200°, mai i 250°.

Con l’olio extra vergine di oliva possiamo dunque friggere in tutta tranquillità!

11.UTILIZZO E TEMPERATURA PER FRIGGERE

La temperatura ideale di frittura sarà:

moderata (130-145° C), per vegetali e alimenti in pezzi piuttosto grossi; elevata (160-170° C), per quelli piccoli ripassati nell’uovo e impanati;

molto elevata (oltre 170° C) per pezzi molto piccoli.

E’ bene usare padelle col fondo nero, di quelle che dopo l’uso non vanno lavate, ma asciugate con carta assorbente, e preferire il fornello a gas alla piastra elettrica.

12.OLIO E CAPELLI

L’olio extra vergine di oliva fa bene a pelle e capelli.

Cute e capelli sono i tessuti del nostro organismo che cambiamo più spesso e velocemente. Pertanto la loro salute dipende in grandissima parte dal corretto apporto di sostanze nutrienti.

L’olio extra vergine di oliva fornisce acidi grassi che l’organismo non è in grado di produrre e favorisce l’assorbimento di vitamine: per questo, specialmente se consumato crudo, rappresenta l’ideale condimento di verdure e ortaggi, alimenti altrettanto benefici.

Esistono, peraltro…altre dodici buone ragioni per imparare a conoscerlo meglio, ma soprattutto per comprendere quanto sia “meraviglioso” questo prodotto che la storia ci ha tramandato. Si tratta di elementi conoscitivi che rappresentano la cosiddetta “Carta d’Identità” dell’Olio. Precisamente:

Cosa significa “olio extra vergine di oliva”?

Si definisce “extra vergine di oliva” l’olio ottenuto dalla prima spremitura di olive attraverso processi meccanici, quindi senza l’utilizzo di altri processi o sostanze chimiche, in condizioni che possano causare alterazioni dell’olio e la cui acidità libera, espressa in acido oleico, non risulti superiore all’0.8%.

Solo olive fresche di prima qualità, raccolte e spremute, che non abbiano subito altro trattamento oltre al lavaggio, alla separazione dalle foglie, alla centrifugazione e alla filtrazione.

Cosa determina l’acidità?

L’acidità indica la percentuale di acido oleico presente nell’olio e ne è il principale indicatore della qualità.

Più è alto il suo valore, più vuole dire che la qualità del prodotto è scadente (olive con presenza di mosca olearia).

L’acidità, espressa in acido oleico, può aumentare anche a seguito di comportamenti negligenti nelle fasi di produzione, e cioè utilizzo di olive troppo mature, di intervalli di tempo eccessivamente lunghi tra la raccolta e la lavorazione delle olive, di scarsa cura nella lavorazione.

L’acidità non è riscontrabile nel sapore dell’olio, ma è definibile solo mediante analisi in laboratorio.

Non va, pertanto, confusa con il leggero pizzicore che è invece indice di bassa acidità e recente spremitura delle olive.

Come si ottiene il prodotto con la denominazione di “olio di oliva vergine”?

Il prodotto commercializzato con la denominazione di “olio di oliva vergine” può avere un grado massimo di acidità del 2 % ed è ottenuto miscelando olio di oliva raffinato con oli di oliva vergini commestibili.

L’olio di oliva raffinato, a sua volta, è il cosiddetto olio vergine di oliva “lampante”, che per difetti e gravi alterazioni (tra cui l’acidità superiore al grado limite del 3,3%), non è considerato commestibile e necessita di un processo industriale di deacidificazione, deodorizzazione e decolorazione, divenendo così un prodotto assolutamente neutro sia per gusto che per colore. L’aggiunta di una percentuale di olio “vergine” di oliva gli conferisce un minimo di profumo e di gusto e si può commercializzare con la denominazione: “olio di oliva”.

L’olio di oliva lampante presenta al consumo un’acidità superiore al 2%.

Una curiosità: l’olio di oliva lampante si presenta molto scuro e emana un odore sgradevole. In antichità veniva utilizzato solo per alimentare le lampade ad olio.

Come si ottiene l’olio di sansa di oliva?

La sansa vergine, cioè il sottoprodotto solido delle olive lavorate, contiene una quantità residua di olio che può andare dal 2 al 4% per 100 kg di sansa.

Per recuperare questa percentuale, che non si può estrarre con procedimenti meccanici, si ricorre ai sansifici che provvedono all’estrazione affidandosi ad una procedura simile a quella adottata per la produzione degli oli di semi, basata sull’impiego di solventi.

Naturalmente, l’olio ottenuto non è commestibile e deve essere successivamente raffinato e corretto, attraverso il procedimento utilizzato per ottenere l’olio di oliva raffinato.

Miscelando l’olio di sansa raffinato così ottenuto, con una percentuale di olio vergine d’oliva e mantenendo l’acidità entro il limite massimo dell’1%, si ottiene l’olio di sansa di oliva.

Da cosa dipende la qualità di un olio extra vergine di oliva?

La qualità di un olio extra vergine di oliva dipende da molti fattori.

Determinante è la cultivar, cioè la varietà delle olive, poi la zona di produzione, quindi le condizioni climatiche e la composizione del terreno, aspetti che influiscono soprattutto sul sapore e profumo dell’olio.

Tutti i pregi e i difetti dipendono inoltre da differenti fattori quali: grado di maturazione delle olive, tecnologia di raccolta, tempi e luoghi di conservazione delle olive, tecnologie di estrazione, conservazione dell’olio, igiene e pulizia generali, tempo e temperatura di gramolazione, trattamenti alla pianta e al terreno, stato di salute della pianta e delle olive.

Qual è il miglior metodo di raccolta delle olive?

Le olive vanno raccolte al giusto grado di maturazione (invaiatura).

Dobbiamo lasciarci guidare dal colore della drupa e raccogliere le olive quando la loro colorazione superficiale è ancora parziale o si è appena completata: il contenuto in olio sarà della massima qualità e ricco di sostanze benefiche, si avrà così il minor livello di acidità, un aroma elevato e gradevole.

Il miglior sistema di raccolta è la tradizionale “brucatura” (raccolta a mano, dalla pianta) che consente di cogliere il frutto al grado di maturazione voluto, nelle condizioni migliori, integro e senza che sia venuto a contatto con il terreno.

Un altro valido sistema di raccolta è quello con scuotitore meccanico mentre assolutamente da evitare è la raccolta da terra.

La formula per ottenere un buon olio extra vergine rimane, nel tempo, sempre la stessa: olive sane, raccolte dalla pianta e macinate in tempi brevissimi!

Come avviene il processo produttivo dell’olio extra vergine di oliva?

Ultimata la raccolta, che deve avvenire nel modo più corretto, le olive devono essere trasportate con ogni precauzione al frantoio.

Prima di procedere all’estrazione vera e propria, le olive vengono separate dal fogliame residuo; sono successivamente lavate per eliminare i residui di impurità vegetali e minerali.

A questo punto vanno avviate al processo di frangitura, cioè la riduzione in pasta della buccia, polpa e nocciolo delle olive.

Si prosegue poi con la gramolatura, cioè un continuo e delicato rimescolamento della pasta che dà luogo alla unificazione delle molecole dell’olio per meglio poter separare l’olio dall’acqua.

L’estrazione vera e propria, avviene per pressione o centrifugazione e porta alla definitiva separazione delle tre componenti della pasta: l’acqua, la sansa e l’olio.

Quante olive occorrono per ottenere un litro di extra vergine?

Per produrre un litro di olio occorrono 5 o 6 Kg di olive!

L’extra vergine, ottenuto dalla spremitura del frutto, grazie alla massima cura osservata in tutte le fasi di lavorazione, è pertanto un prodotto per sua natura “costoso”.

Ad esempio, le condizioni in cui viene effettuata la spremitura, incidono sulla resa delle olive da un lato, sulla qualità dell’olio dall’altro.

La temperatura ottimale, durante la spremitura, dovrebbe essere di circa 27°: aumentarla consentirebbe di ottenere una maggiore percentuale di olio estratto dalle olive, ma a rischio di un abbassamento sostanziale della qualità del prodotto.

Quanto dura l’olio extra vergine di oliva?

E’ buona regola consumare l’olio extra vergine di oliva nella stessa annata di produzione, anche se generalmente si considera che il prodotto può essere consumato fino a 20 mesi dalla sua spremitura. L’olio extra vergine di oliva contiene sostanze naturali antiossidanti, quali i composti fenolici e i tocoferoli, che lo proteggono dall’irrancidimento, ma con il passare del tempo la loro azione si affievolisce o può essere vanificata se non si rispettano alcune semplici regole di conservazione.

In primo luogo, l’olio va conservato in luoghi freschi e asciutti, in ambienti con escursioni termiche non eccessive (temperature quasi costanti), va protetto dalla luce diretta, dall’aria e dal calore. Contrariamente a quanto si pensa, il freddo non provoca alterazioni nella struttura del prodotto e nella sua conservabilità.

Meglio comunque che l’olio non congeli, si perderebbero definitivamente alcune sostanze benefiche.

Che colore ha un buon olio extra vergine di oliva?

Il colore di un buon olio extra vergine di oliva può assumere un’infinita gamma di gradazioni dal verde brillante al dorato intenso.

In ogni caso il colore non rappresenta un indicatore attendibile della qualità del prodotto.

A determinare il colore è soprattutto la varietà delle olive, lo stadio di maturazione e la prevalenza di clorofille o caroteni in esse contenute.

Si possono avere oli di un bel verde brillante con un gusto tenue e delicato e, per contro, oli giallo paglierino dal gusto molto intenso, mentre i toni aranciato-rossastri sono sempre associati alla degradazione ossidativa.

Cosa significa fruttato?

Il primo segno distintivo di un olio extra vergine di oliva di buona qualità è il fruttato, cioè il profumo che ricorda il frutto, lo stesso che si ottiene schiacciando un oliva fresca tra le dita.

Oltre al fruttato, altre sfumature di gusto caratterizzano l’olio extra vergine di oliva, a seconda delle varietà delle olive, del loro grado di maturazione e dell’area geografica di produzione.

Gli oli ottenuti con olive acerbe appena colte, hanno un sapore “piccante” piuttosto pronunciato e gusto “amarognolo”; altri prodotti con frutti più maturi, un gusto “dolce”, più delicato.

Vi sono poi sfumature di gusto particolari come quelle di carciofo, mela, mandorla, pomodoro, sedano, sapore erbaceo, verdura cotta, rosmarino, ecc.

Per valorizzare al meglio questi aromi, è buona norma associarli ai piatti giusti: oli dolci per insalate delicate (lattuga o indivia), pesci alla griglia o lessi, il cui sapore non deve essere coperto; oli fruttati per insalate amare (radicchio, rucola, pinzimonio) ragù e fritti; oli molto fruttati, intensi, per vegetali dal sapore forte (carciofi) e legumi, ecc.

Cosa garantisce il marchio DOP?

Il marchio DOP (Denominazione di Origine Protetta) garantisce la zona d’origine di un olio extra vergine di oliva.

Gli extra vergine, infatti, non sono tutti uguali: caratteristiche, sapori e profumi cambiano a seconda delle regioni di provenienza.

La Denominazione di Origine Protetta è lo strumento di tutela di queste tipicità e di orientamento per il consumatore, con riferimento, quindi, esclusivamente agli quegli oli extra vergini di oliva prodotti nel rispetto della tradizione della zona di origine.

 

 

Alle informazioni sopra riportate, per maggior completezza didattica, sono da aggiungere alcune annotazioni che di seguito sono riportate e che contribuiscono a fare dell’olio d’oliva di qualità un prodotto “vivo”, dalle immense sfumature ciascuna con una propria personalità, con un pedigree originale. Il tutto frutto di quell’immenso patrimonio di professionalità e di ricchezza delle tradizioni che compongono il grande bagaglio delle aziende produttrici della nostra Penisola. Ovvero:

Sapori e profumi diversi: ossia, la vera ricchezza dell’extra vergine di oliva italiano.

Ogni paese…un olio diverso.

E’ l’estensione in senso longitudinale della nostra Penisola a determinare l’ampia varietà di cultivar di olive da olio (superiore a 350).

Da Nord a Sud dell’Italia s’incontra una molteplicità di espressioni organolettiche che conferiscono al prodotto locale una tipicità unica e spesso irripetibile.

La vera ricchezza dell’olio extra vergine di oliva italiano sta nella sua diversità dalle miscele standard, alle quali ci ha abituato nel tempo un mercato poco attento al concetto di qualità, che, invece, si esalta attraverso i mille profumi e sapori legati al luogo di produzione.

A livello locale, la realizzazione delle miscele non è sempre uguale, ma varia a seconda delle cultivar disponibili e della percentuale utilizzata. Gli altri fattori che contribuiscono a diversificare la produzione italiana sono il clima, l’altitudine, il paesaggio rurale circostante.

Fattori che conferiscono all’olio extra vergine di oliva 100% “made in Italy”, profili organolettici costituiti da profumi, sensazioni e sapori caratteristici.

Numerose le varietà di olive presenti nella penisola.

Tra queste, tanto per citare le più note, si ricordano: Taggiasca e Lavagnina, in Liguria; Frantoio, in Toscana; Casaliva, sul Lago di Garda; Grignano e Favarol, in Veneto; Carbona e Bianchera, in Friuli; Moraiolo, in Umbria; Carboncella, in Sabina; Gentile, in Abruzzo; Ascolana, nelle Marche e in Abruzzo; Rotondella, in Campania; Ogliarola, Coratina, Cima e Cellina, in Puglia; Carolea, in Calabria; Nocellara del Belice e Bosana, rispettivamente in Sicilia e Sardegna.

Sono queste le varietà prevalenti che determinano la differenza tra i profili organolettici degli extra vergini locali.

Si va dall’olio delicato, leggermente velato, dall’aroma dolcissimo e pronto per l’immediato consumo, a quello fruttato e ricco di sapore. C’è l’extra vergine con sapori di erbe mediterranee e quello con retrogusto amaro di mandorla con pizzicore lieve. Giallo oro, con tonalità intense e velato. Dai riflessi verdi ed aranciati.

Tutti i colori del sole, che racchiudono i mille sapori dell’olio extra vergine di oliva, 100% made in Italy.

La terminologia, in uso, per comprendere come riconoscere alcuni caratteristici pregi dell’olio extra vergine di oliva

Fruttato armonioso.

Si attribuisce ad un olio il cui aroma ricorda l’odore ed il gusto del frutto fresco, giustamente maturo, che rimane intatto nel corso dello stoccaggio delle olive e dell’estrazione dell’olio.

Fruttato forte.

Aroma dello stesso tipo, ma con caratteristiche più pronunciate.

Fruttato maturo.

Aroma gradevole un po’ attenuato, quasi dolce, tipico di oli ottenuti da frutti troppo maturi.

Di seguito, alcune delle proprietà dell’olio di oliva, principe e vanto della dieta mediterranea.

L’olio di oliva si differenzia dagli altri oli vegetali per l’elevato contenuto di acido oleico, un acido monoinsaturo, che svolge un ruolo importante nella protezione della salute.

E’ stato scientificamente provato che i grassi monoinsaturi, a differenza di quelli polinsaturi, sono in grado di abbassare il livello di colesterolo totale nel sangue e svolgono un’azione protettiva nei riguardi delle malattie cardiovascolari.

Gli effetti positivi dell’acido oleico nella prevenzione di queste malattie (che insieme ai tumori rappresentano la principale causa di morte tra le popolazioni dei paesi sviluppati), sono comuni a tutti gli oli di oliva, ma i vantaggi aumentano nel caso si tratti di olio extra vergine di oliva.

Questi vantaggi sono rappresentati dalla presenza nell’olio extra vergine di oliva di steroli e delle vitamine liposolubili A, D ed E.

A questi componenti cosiddetti “minori”, recenti studi attribuiscono capacità protettive ed antiossidanti degli organi e dei tessuti dell’organismo, in grado di combattere alcuni fenomeni patologici come l’arteriosclerosi, l’invecchiamento ed il cancro.

Le sostanze antiossidanti, e tra queste anche i polifenoli, sembrano svolgere un ruolo diretto come agenti anticarcinogenetici.

Anche se non è ancora certa la percentuale di aiuto che l’olio extra vergine di oliva è in grado di offrire alla lotta contro alcuni tipi di tumore, sono certe invece le elaborazioni statistiche delle malattie cancerogene in relazione alle abitudini alimentari. La riduzione di alcuni tipi di cancro è, infatti, direttamente proporzionale all’uso di olio di oliva e di olio extra vergine di oliva.

In Italia, ad esempio, il tasso di mortalità a causa di questo terribile male e molto contenuto nel Sud, dove si produce e si fa largo uso di olio di oliva.

E’ più marcato nel Centro Italia, ma aumenta sensibilmente nel Nord, dove vi sono abitudini alimentari legate ad una dieta maggiormente ricca di grassi animali. L’olio di oliva è un grasso altamente digeribile.

…dal mondo della ricerca, infine, le ultime novità sull’olio extra vergine di oliva …

Londra:

dimezzato il rischio di cancro al colon

Una dieta con molto olio di oliva dimezza il rischio di tumore al colon.

La notizia lanciata dalla capitale britannica, riguarda studi di laboratorio effettuati a Barcellona in Spagna dall’equipe del professor Miguel Gassul, docente di gastroenterologia presso la clinica universitaria Germans Trial Pujol.

E’ stato scientificamente provato che le diete con gli oli di oliva riducono notevolmente la quantità di arachidonato, una sostanza chimica che stimola la sintesi di una sostanza anti-infiammatoria cancerogena chiamata prostaglandina E. Quello al colon è uno dei cancri in assoluto più diffusi e micidiali.

In Gran Bretagna solo il tumore ai polmoni provoca un numero maggiore di morti e, in quattro casi su cinque, è provocato da una cattiva alimentazione.

Milano: antiossidante e antinfiammatorio

La proprietà antiossidante dei fenoli, presenti nell’olio extra vergine di oliva, è accertata in uno studio svolto dalla facoltà di farmacia dell’Università di Milano.

Lo studio si divide in due parti.

La prima, condotta dal farmacologo Claudio Galli, ha dimostrato in vitro l’attività antiossidante dei fenoli nei confronti del colesterolo Ldl, di inibizione della formazione dei trombi, di antinfiammazione e di capacità di aumento della sintesi dell’ossido nitrico, ad azione vasodilatatrice, oltre che di diminuzione dei radicali liberi.

La seconda parte della ricerca, condotta dal biochimico Giovanni Galli, ha dimostrato l’assorbimento nell’uomo di queste sostanze.

Quattro campioni di olio a differente concentrazione di fenoli sono stati somministrati giornalmente a sei soggetti. Dall’esame del rapporto fra quantità di fenoli ingeriti e esecreti attraverso le urine, è stato dimostrato che essi sono assorbiti dall’organismo in proporzione alle dosi ingerite.

Los Altos (California): non fa ingrassare

Le donne che passano da una dieta di tipo occidentale ad una sana dieta mediterranea, contenente olio di oliva, non aumentano di peso, pur mangiando più grassi di prima.

E’ quanto emerge da uno studio di due ricercatori americani, Gene Spiller e Bonnie Bruce dell’Health Research and Studies Center di Los Altos in California.

I due studiosi hanno preso in considerazione donne che sono passate da una dieta tipicamente occidentale, ricca di carne e prodotti caseari, ad una dieta mediterranea ricca di frutta e verdura, dove la fonte di grasso è rappresentata dall’olio di oliva.

In entrambi gli studi, il primo su 15 uomini e donne ed il secondo su 12 donne di età compresa tra i 34 anni e gli 84 anni, il cambiamento da quattro settimane di dieta occidentale a quattro settimane di dieta mediterranea ha prodotto cambiamenti positivi nei lipidi del sangue, quali la riduzione di colesterolo totale e la crescita delle difese antiossidanti.

In questi studi, in cui le calorie assunte sotto forma di grassi erano rappresentate dal 30% delle calorie totali, non è stato rilevato.

Come procedere all’acquisto di un buon olio extra vergine di oliva: alcuni consigli per scegliere bene.

L’etichetta

E’ la prima cosa da leggere attentamente.

Rappresenta il punto di incontro tra l’acquirente ed il confezionatore – produttore. Nel contenuto dell’etichetta, il consumatore va alla ricerca dei caratteri distintivi del prodotto.

Il produttore, invece, ha la possibilità di comunicare, nel modo più semplice e diretto possibile, tutte le informazioni che ritiene utili per consigliare l’acquisto del prodotto.

L’etichetta può essere paragonata ad un vero e proprio biglietto da visita, ma attenzione!

Il consumatore deve principalmente:

1.Individuare il produttore;

2.Individuare eventualmente il confezionatore del prodotto;

3.Se esiste un servizio clienti. Per esempio: numero verde o altro, ecc.;

4.Che tipo di olio extra vergine di oliva si sta acquistando;

5.Da dove provengono le olive;

6.Se l’olio contenuto in una confezione è il risultato di una miscela ottenuta con oli di provenienza estera;

7.Tempi di conservazione;

8.Se il prodotto è 100% made in Italy;

9.Se il prodotto è DOP, da agricoltura biologica, monovarietale, cru o altro;

 

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