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Santi Patroni degli olivicoltori, frantoiani e imbottigliatori

 

SUPPLICA PER ATTRIBUZIONE DI SANTI PATRONI ALLE CATEGORIE:
1) OLIVICOLTORI: SANTA REPARATA
2) FRANTOIANI E IMBOTTIGLIATORI: SANTA CATERINA D'ALESSANDRIA

Richiedenti

 

Daniele Salvagno – Presidente Consorzio Olio extra vergine d’oliva Veneto DOP
Albino Pezzini – Presidente AIPO
Giorgio Todeschini – Amministratore  POG


Presso

Locanda del Bugiardo

Via Cariano, 24/A, S. Pietro in Cariano VR

 

Sancti Patroni

Attenzione al Divino

Molte attività professionali hanno un Santo Patrono o Protettore a cui gli aderenti si rivolgono con preghiere od offerte votive per ottenerne l'intercessione per sé o in favore di altri e per il lavoro svolto.

La necessità di un rapporto con il Soprannaturale è quanto mai sentito e vivo in chi lavora a contatto con la natura ed è soggetto ai vincoli geologici, meteorici, sanitari e fitosanitari.

Il potersi rivolgere a Santi intercessori, conoscitori delle pene e delle speranze dei lavori della terra e dei prodotti agricoli, infonde fiducia e coraggio.

Particolarmente venerati sono quei Santi Patroni che, per origine, operato, martirio, si avvicinano al lavoro di chi li invoca e il loro culto rafforza il rapporto con Dio.

Normativa canonica

La scelta del Santo Patrono compete, oltre al Vescovo e al Clero, anche a coloro che godono o possono avvalersi della protezione del Santo e che sono apertamente chiamati a pronunciarsi mediante pubbliche consultazioni per la scelta.

Il riferimento alle norme giuridiche formulate dalla Chiesa Cattolica per la scelta di un Santo Patrono è riportato nel Capitolo I, De Patronis constituendis, libro IV Normae circa Patronos costituendos et imagines B. M. Virginis coronandas, pubblicate dalla Congregazione per il Culto Divino il 30 ianuam 1973, pagina 276 del n. 65[1973] degli Acta Apostolicae Sedis, Commentarium Officiale.


1)   Categoria Olivicoltori

Santa Reparata di Cesarea di Palestina

Andrea Pisano, Santa Reparata, Firenze, Museo dell'Opera del DuomoReparata fu una giovane martirizzata durante le persecuzioni dell'imperatore romano Decio (249-251) ed è venerata come Santa dalla Chiesa Cattolica.

Santa Reparata fu molto popolare nel Medioevo; attualmente in Italia è patrona di Atri, di Teramo-Atri e di Casoli, in Abruzzo, di Pesco Sannita, di Teano, in Campania, è compatrona di Firenze; in Francia è patrona di Nizza e della sua diocesi.

Motivazioni

L'8 ottobre si festeggia Santa Reparata e il detto popolare che recita:

A Santa Reparata ogni oliva è inoliata

sta a significare che si è completata la maturazione delle olive e sta per sgorgare un nuovo prodotto: l’olio. E’ così possibile considerare Reparata come la Santa che specifica il ciclo agrario dell’olivo e ne determina il momento oltre il quale l’oliva è atta ad essere trasformata in alimento che nutre l’uomo. Santa Reparata si configura, quindi, come Colei che, nell’insieme del Creato, è vicina agli Olivicoltori e ha la possibilità di intercessione per Loro, affinché si determinino le condizioni per ottenere sane e abbondanti produzioni.

Se invocata Santa Reparata assume il ruolo di Mediatrice presso Dio, affinché Questo assecondi gli Olivicoltori nei loro bisogni 
materiali e spirituali, considerandoli come “Custodi dell’opera di Divina”.




2)   Categoria Frantoiani e Imbottigliatori

Santa Caterina di Alessandria

Santa Caterina d'Alessandria, di Raffaello SanzioCaterina nacque in Egitto nel 287 e morì martire a 28 anni ad Alessandria d'Egitto; subì il martirio dell'imperatore Massimino Daia, che decise la sua morte mediante tortura su una ruota dentata, tuttavia, lo strumento si ruppe e si rese inservibile, così fu decapitata.

Santa Caterina d’Alessandria si festeggia il 25 di novembre.

Motivazioni

Lo strumento del martirio di Santa Caterina, la “ruota” ben si configura con la “macina”, che individua l’attività di molitura delle olive e del lavoro in frantoio.

La “ruota” di Santa Caterina d’Alessandria, che è stato mezzo e strumento di passaggio tra la vita terrena e la santificazione in cielo, racchiude in sé gli elementi che rappresentano uno strumento di lavoro, la macina, che sicuramente è pure mezzo santificazione, in quanto l’impegno nei frantoi non provoca interruzione nella preghiera.

Coloro che svolgono questo lavoro professionale possono rivolgersi a Santa Caterina d’Alessandria, quale “perno”, attorno a cui “girano” le loro attività.

 

 

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