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Cimice asiatica Halyomorpha halys e Vespa samurai Trissolcus halyomorphae

 

Cimice asiatica Halyomorpha halys e Vespa samurai Trissolcus halyomorphae

Sembra proprio necessario che per contrastare un insetto asiatico come la Cimice asiatica serva un guerriero antagonista dello stesso ambiente, la Vespa samurai.

La Vespa samurai, Trissolcus halyomorphae, appartiene alla famiglia degli imenotteri Scelionidae, un numeroso gruppo di vespe presenti un po’ in tutto il mondo, che si nutrono di altri insetti ospiti e li portano alla morte, insomma dei parassitoidi.

Così la Vespa samurai predilige le uova di Cimice asiatica e, nel loro interno, dove deposita le proprie uova, le quali, sviluppandosi, si nutrono uccidendo i contenuti delle uova di Cimice, in questo modo, da ogni uovo di Cimice asiatica esce una Vespa samurai.

L’introduzione in Italia della Vespa samurai sarebbe pertanto indispensabile per contrastare i notevolissimi danni della Cimice asiatica, però non è così semplice perché, l’introduzione di organismi animali e vegetali diversi da quelli già esistenti è regolata da norme specifiche, in particolare dal D.P.R. 8 settembre 1997, n. 357 “Regolamento recante attuazione della direttiva 92/43/CEE riguardante la conservazione degli habitat naturali e seminaturali, nonché della flora e della fauna selvatiche” che all’art. 12 “Introduzioni e reintroduzioni” recita:

1. Il Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio, sentiti il Ministero per le politiche agricole e forestali e l'Istituto nazionale per la fauna selvatica, per quanto di competenza, e la Conferenza per i rapporti permanenti tra lo Stato, le regioni e le province autonome di Trento e di Bolzano, stabilisce, con proprio decreto, le linee guida per la reintroduzione e il ripopolamento delle specie autoctone di cui all'allegato D e delle specie di cui all'allegato I della direttiva 79/409/CEE.

2. Le regioni e le province autonome di Trento e di Bolzano, nonché gli Enti di gestione delle aree protette nazionali, sentiti gli enti locali interessati e dopo un'adeguata consultazione del pubblico interessato dall'adozione del provvedimento di reintroduzione, sulla base delle linee guida di cui al comma 1, autorizzano la reintroduzione delle specie di cui al comma 1, dandone comunicazione al Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e presentando allo stesso Ministero apposito studio che evidenzi che tale reintroduzione contribuisce in modo efficace a ristabilire dette specie in uno stato di conservazione soddisfacente.

3. Sono vietate la reintroduzione, l'introduzione e il ripopolamento in natura di specie e popolazioni non autoctone  (Articolo così sostituito dall'art. 12, D.P.R. 12 marzo 2003, n. 120.)”.

Propri per questo Mercoledì 12 giugno il Senato ha approvato un ordine del giorno che impegna il Governo “a valutare l’opportunità di una specifica azione di monitoraggio con cadenza annuale al fine di garantire una periodica informazione circa le condizioni di inserimento della cosiddetta “Vespa samurai“» in riferimento nel rispetto dei vincoli all’azione di contrasto alla Cimice marmorata asiatica (Halyomorpha halys).

La IX Commissione permanente, che è quella di Agricoltura e produzione agroalimentare, aveva già approvato il 16 aprile scorso un documento nel quale impegnava il governo «ad accelerare quanto più possibile le altre fasi dell’iter autorizzatorio, anche in considerazione dell’ampia sperimentazione già condotta sulla Vespa samurai, in modo da consentire l’azione in campo contro la Cimice asiatica già durante la campagna agricola 2019».

I dubbi erano che una volta introdotta la Vespa samurai all’interno dell’ecosistema italiano andasse ad aggredire specie autoctone non dannose, peggiorando il problema, poi c’era la questione del divieto d’introduzione nel territorio dell’Unione Europea di specie non autoctone contenuto nella Direttiva Habitat, Direttiva 92/43/CEE del 21 maggio 1992, e recepita dal nostro Paese.

C’è però la possibilità di derogare al divieto, ma sulla base sia di studi, che evidenzino l’assenza di effetti negativi sull’ambiente dopo aver avviato un iter corretto presso il Ministero dell’Ambiente. La Cimice asiatica è presente in Italia 2012 e già dal 2017 sono stati fatti i primi test sperimentali con lanci d’insetti antagonisti, coordinati Servizi fitosanitari regionali e coadiuvati dall’impegno di numerosi partner che vanno dalle Università, ai centri di ricerca, ai centri di saggio, così si è chiesto al Governo di «accelerare quanto più possibile le altre fasi dell’iter autorizzatorio, anche in considerazione dell’ampia sperimentazione già condotta sulla vespa samurai».

Il 12 giugno il Senato si è pronunciato favorevolmente, ma passando la patata bollente al Ministero che dovrebbe deliberare nell’arco di sei mesi».

Il presidente nazionale di Coldiretti Ettore Prandini ha commentato "Un provvedimento molto richiesto dalla Coldiretti cui è necessaria ora dare rapida attuazione velocizzando la procedura in modo da consentire l’immissione in campo della Vespa samurai contro la Cimice asiatica già durante la campagna agricola in corso".

Come AIPO ricorda che:

La diffusione improvvisa di questi insetti “alieni”, ma anche funghi parassiti, come le diverse specie di Botryosphaeria, che non hanno antagonisti naturali e sono, forse, favoriti dalle alte temperature, dall’elevata umidità di questi cambiamenti climatici, dalla loro polifagia, della globalizzazione degli scambi commerciali, ad iniziare dal Moscerino dagli occhi rossi, Drosophila suzukii, che colpisce ciliegie, mirtilli e uva, al Cinipide del castagno, Dryocosmus kuriphilus, al Coleottero degli alveari, Aethina tumida, il coleottero killer delle api, al Punteruolo rosso, Rhynchophorus ferrugineus, che fa seccare le palme.

Sono le future sfide della fitopatologia?

Abbiano “intelligenza” per contrastarle?

“Come AIPOOP ci misuriamo”.

 

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