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Prime analisi sulla campagna olearia 2017-2018: la fioritura delude le aspettative. preoccupazione in tutto il bacino del Mediterraneo. La siccità e le alte temperature stanno seriamente influenzando le prospettive di raccolta

 

Prime analisi sulla campagna olearia 2017-2018:

la fioritura delude le aspettative.

preoccupazione in tutto il bacino del Mediterraneo. La siccità e le alte temperature stanno seriamente influenzando le prospettive di raccolta

 

Si guarda con preoccupazione alla campagna olearia prossima ventura. I due 2,7 milioni di tonnellate di prodotto registrati lo scorso anno, lasciavano sperare in un'annata da record per quella appena iniziata. Tuttavia le proiezioni, basate sulle fioriture, suggeriscono cautela.

In tutto il Mediterraneo, Spagna, Portogallo e nord Africa in primis, serpeggia molta preoccupazione per la siccità che dura da molte settimane e che ha negativamente influenzato fioritura e allegagione.

Difficoltà, anche se a macchia di leopardo, anche in Italia e in Grecia.

Allo stato attuale nulla induce a scommettere su una campagna olearia da 3 milioni di tonnellate. Le analisi in corso lasciano intravvedere, ragionevolmente, un risultato analogo a quello della campagna 2016/17.

In Spagna a soffrire per caldo e siccità è stata soprattutto l'Andalusia. Le prime stime delle cooperative e degli agronomi locali indicano una produzione oscillante tra 1 e 1,2 milioni di tonnellate.

L'intera produzione spagnola non potrà essere, pertanto, superiore a 1,4 milioni di tonnellate; addirittura potrà risultare anche di 1,2 milioni. A seconda dell'evolvere del meteo, nelle prossime settimane, potrebbe essere inferiore alle 1,28 milioni di tonnellate della campagna olearia appena passata.

In Italia, le prime indicazioni evidenziano la buona performance dell'area a nord di Bari, con una produzione persino in leggera crescita rispetto all'anno precedente, a fronte di serie difficoltà a sud di Bari e nel foggiano, dove ci si attende un calo.

Situazione critica invece in Salento.

Produzione in aumento, invece sia in Calabria sia in Sicilia, anche se si teme che caldo e siccità possano ridurre significativamente il potenziale produttivo.

Situazioni molto più incerte man mano che si sale lungo lo Stivale, con le aree appenniniche che sembrano aver subito maggiormente le condizioni climatiche avverse.

Nel complesso, a seconda dell'andamento dell'estate, la produzione italiana oscillerà tra le 250 e le 350 mila tonnellate.

Preoccupazione anche in Grecia dove si sperava un rimbalzo produttivo soprattutto a Creta. Qui la fioritura era stata promettente, mentre l'allegagione, sulla base delle prime indicazioni, è inferiore alle aspettative.

Si teme che la siccità possa tagliare ulteriormente la produzione che non dovrebbe superare le 270 mila tonnellate ma potrebbe scendere anche sotto le 200 mila.

Spaccata quasi a metà la Tunisia, con il nord irriguo che sta reggendo bene le condizioni climatiche avverse, mentre il sud soffre molto, con una prospettiva di produzione che non dovrebbe superare le 150-180 mila tonnellate.

Nel complesso, la produzione attesa non supererà le 2,9 milioni di tonnellate, con il serio rischio di replicare le 2,7 milioni di tonnellate di quella appena conclusa.

Al prossimo raccolto si arriverà con giacenze mondiali praticamente pari a zero in tutti i paesi produttori, Spagna compresa.

Una produzione da 2,9 milioni di tonnellate potrebbe essere sufficiente a soddisfare i consumi mondiali, anche tenuto conto di una flessione negli acquisti per gli alti prezzi, ma una produzione da 2,7 milioni di tonnellate genererà un sensibile arretramento dei consumi, a beneficio di altri grassi e oli vegetali. A fronte di un possibile calo delle quotazioni all'ingrosso durante l'estate, dovuto soprattutto alla riduzione degli scambi, è ipotizzabile un mercato con quotazioni sostenute in avvio della campagna olearia

 

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