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Olio di oliva: Coi stima una produzione di quasi 2,1 milioni di tonnellate nell’Ue per annata 2021-2022

 

È la stima preliminare della produzione di olio di oliva nell’Unione europea per l’annata 2021-2022, resa nota dalla Commissione europea sulla base dei dati produttivi in possesso del Consiglio oleicolo internazionale (Coi).

Riguardo ai principali Paesi produttori, per la Spagna si prevede una produzione di 1,4 Mt, 0,94% in più rispetto all’annata 2020-2021; per l’Italia l’Ue stima una produzione di 300.000 t, ovvero il 9,5% in più; per la Grecia, al contrario, l’Ue stima una produzione di 230.000 t, con un calo significativo del 16,4%.

Il rapporto dell’Ue comunica, inoltre, che nella campagna 2020-2021 appena conclusa l’offerta disponibile di olio di oliva (scorta iniziale + produzione interna + importazioni extra Ue), pari a 2.843 Mt, avrebbe registrato una diminuzione del 3,82% e di 113.000 Mt rispetto alla stagione precedente (quasi 2,96 Mt). Al contrario gli utilizzi (consumi interni + esportazione extra Ue) sarebbero aumentati fino a 2,37 Mt, quindi di quasi il 2,4% e di 55.000 t rispetto all’anno precedente (2.315 Mt).

Le scorte stimate di olio di oliva nell’Ue alla fine dell’annata 2020/21, al 30 settembre, sarebbero diminuite notevolmente per la terza stagione consecutiva.

Le importazioni di olio di oliva nel mercato dell’Ue, da ottobre a luglio, sarebbero diminuite del 30,9%, a sole 148.962 t. Il principale fornitore, la Tunisia, ha ridotto le sue esportazioni nell’Ue in questi primi 10 mesi del 32,2%; la Siria le ha aumentate del 7,7%; il Marocco le ha ridotte del 4,2% così come la Turchia, l’Argentina, il Regno Unito, 47,5% e il Perù.

Le esportazioni di olio di oliva dall’Ue sarebbero diminuite in questi primi dieci mesi del 2020/21 di appena lo 0,7%, rimanendo stabili.

Infine, il commercio intracomunitario di olio di oliva si è mantenuto stabile, con un leggero aumento degli scambi tra ottobre 2020 e giugno 2021.

L’Italia, dal canto suo, ha venduto in questo periodo 97.200 t ad altri Paesi Ue, principalmente alla Germania ed alla Francia (26.500 t, 27,3%).

Fonte: EDAGIRCOLE

 

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