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NELLA BLACK LIST USA A RISCHIO 4,5 MLD DI PRODOTTI ALIMENTARI ‘MADE IN ITALY’

 

NELLA BLACK LIST USA A RISCHIO 4,5 MLD

DI PRODOTTI ALIMENTARI ‘MADE IN ITALY’

Nel black list di Trump, vino e eccellenze agroalimentari italiane, per un export (2018) di 4,5 miliardi, sono a rischio di vedersi applicato un aumento delle tariffe all’importazioni fino al 100% del valore attuale, come elaborato dal Dipartimento del Commercio statunitense (USTR).

Lo sottolinea Coldiretti a seguito della decisione del Presidente Trump di imporre nuovi dazi del 10% sulle importazioni di beni dalla Cina, a partire dal primo settembre, con il rischio di un effetto valanga sul commercio internazionale. Decisione che ha visto, ieri, crollare le borse di tutto il mondo

Sulle relazioni commerciali con l'Unione Europea nell’agenda della Casa Bianca c’è un atteso intervento del Presidente degli Stati Uniti che dovrebbe riguardare tra l’altro l’accordo raggiunto per l’esportazione in Europa di 35mila tonnellate di carne bovina americana, senza ormoni, in 7 anni concessa ‘erga omnes’ a seguito del rifiuto Ue  per la carne agli ormoni Usa. Una iniziativa che dovrebbe scongiurare le tensioni generate dall’ultimo tweet del presidente Donald Trump in cui minacciava di colpire il vino francese dopo che la tassa annunciata dal suo omologo Emmanuel Macron sulle grandi società digitali statunitensi, come Google, Apple, Facebook e Amazon è stata definitivamente approvata dal parlamento francese l'11 luglio scorso.

“Si tratta della prima, impegnativa, sfida che la nuova Commissione Europea, guidata dalla tedesca Ursula von der Leyen, si troverà a dover affrontare e che, come affermato dal presidente Coldiretti, Ettore Prandini, si troverà a gestire i complessi rapporti con lo storico alleato, evitando “scontri dagli scenari inediti e preoccupanti che rischiano di avere un pericoloso effetto valanga sull’economia e sulle relazioni tra le due sponde dell’Atlantico”.

Nella black list, pubblicata sul registro Federale Usa, ad essere colpiti sono nell’ordine la Francia, l’Italia e la Germania e non v’è dubbio che a pagare il conto più salato per il Belpaese sarà il Made in Italy agroalimentare con vini, formaggi, salumi, pasta, olio extravergine di oliva, agrumi, olive, uva, marmellate, succhi di frutta, pesche e pere in scatola, acqua, superalcolici e caffè, ma anche la moda, i materiali da costruzione, i metalli, le moto e la cosmetica.

In gioco ci sono settori di punta del nostro agroalimentare a partire dal vino che con un valore delle esportazioni di 1,5 miliardi di euro nel 2018 risulterà il prodotto più colpito, l’olio di oliva le cui esportazioni, nel 2018, sono state pari a 436 milioni, la pasta con 305 milioni, formaggi con 273 milioni.

La mossa protezionista è conseguenza anche delle sollecitazioni della lobby del falso Made in Italy alimentare che in Usa che, allo stato attuale, fattura 23 miliardi di euro, secondo una stima della Coldiretti, dove a essere imitati sono i salumi ed i formaggi. Infatti la produzione di imitazioni dei prodotti caseari in Usa, sempre secondo l’analisi Coldiretti su dati USDA, ha avuto una crescita esponenziale negli ultimi 30 anni ed è realizzata per i 2/3 in Wisconsin e California mentre lo Stato di New York si colloca al terzo posto.

In termini quantitativi in cima alla classifica si pèosiziona la mozzarella, con 1,89 miliardi di chili all’anno, seguita dal Parmesan, con 204 milioni di chili, dal provolone, con 180 milioni di chili, dalla ricotta, con 108 milioni di chili, e dal pecorino romano, con 26 milioni di chili realizzato peraltro senza latte di pecora. Il risultato è che sul mercato americano solo l’1% (in quantità) dei formaggi italiani consumati ha in realtà un legame con la realtà tricolore mentre il resto è realizzato sul suolo americano.

Ma c’è, tuttavia, chi in Usa è impegnato, come la North American Olive Oil Association (NAOOA), a contrastare i dazi che mediante una pubblica petizione a difesa dell’extravergine di oliva “Non tassate la nostra salute” che, ancora oggi, viene sottoscritta on-line dai cittadini statunitensi convinti che l’olio d’oliva è uno degli alimenti più salutari tanto che la stessa Food and Drug Administration statunitense (FDA) lo ha riconosciuto ‘alimento benefico per la salute cardiovascolare’ al pari di tutta la Dieta Mediterranea.

 

ELENCO DEI PRODOTTI PIU’ COLPITI

Prodotti                      export in Usa 2018

Vino……………………… 1,5 miliardi

Olio di oliva………………. 436 milioni

Pasta……………………… 305 milioni

Formaggi…………………. 273 milioni

FONTE: Elaborazioni Coldiretti su dati Istat

 

 

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